La Fondazione d'Arte Erich Lindenberg ha il piacere di invitarvi all'inaugurazione della mostra
Francine Mury. Vedute possibili
Che si terrà domenica 26 maggio dalle ore 16.00
PROGETTO DIDATTICO INSTALLATIVO
La Fondazione d’Arte Erich Lindenberg offre la possibilità a giovani studenti di confrontarsi con l’arte di esporre mettendo in pratica alcune regole di base dell’allestimento e anche di sovvertirle ad arte.
I lavori esposti dialogheranno tra loro e con lo spazio, valorizzando le caratteristiche peculiari di una casa d’epoca. Le stanze di “Villa Pia 2” difatti non sono concepite per essere al servizio delle opere esposte, ma per questo progetto diventano l’accogliente contenitore dove esercitare l’arte di presentare opere insieme, attraverso il dialogo e il rispetto dello spazio ospitante.
Progettare viene inteso come strumento di ricerca, di conoscenza e condivisione di idee. Questa attitudine al dialogo presuppone la capacità di osservare e partecipare attivamente alla buona riuscita diun’installazione. Lo scambio di riflessioni è fondamentale per la cooperazione, l’esplorazione e la costruzione di uno spazio condiviso.
La Fondazione d'Arte Erich Lindenberg ha il piacere di annunciare l'inaugurazione della mostra
Adriano Pitschen "In senso stretto. Opere su carta 2013-2023"
Che si terrà domenica 25 febbraio dalle ore 15.00. Segue un aperitivo
Erich Lindenberg. Al di là del visibile è un’esposizione che porta l’attenzione sulle ricerche di carattere antropologico condotte da Erich Lindenberg. Il percorso riflette l’eco della presenza umana nel riverbero di impressioni percettive. L’allestimento svela ombre di presenze umane (figure accennate o teschi) che appaiono e svaniscono in tele monocrome. Le ombre si manifestano nel vuoto e nell’intangibilità dell’oggetto/soggetto, quest’ultimo, assorbito in una riflessione pittorica di segni organizzati sulla superficie.
Dalle ombre di Hiroshima alle figure pompeiane, dai reperti fossili a quelli più industriali e architettonici, la presenza dell’uomo è suggerita nella sua assenza di fisicità, al di là del visibile, nel riverbero del suo passaggio.
La Fondazione d’Arte Erich Lindenberg presenta nelle sale del Museo Villa Pia una mostra dedicata all’artista Andrea Gabutti. Il percorso espositivo offre una selezione di opere che rispecchiano il suo costante lavoro incentrato sul segno pittorico.
L’artista Fabiola Di Fulvio, ospite negli spazi espositivi della Fondazione d’Arte Erich Lindenberg, presenta in occasione della sua prima mostra monografica in un museo del Ticino, un nucleo di una ventina di opere che comprende installazioni, dipinti, collage e disegni.
Attraverso le sue opere sonda la potenzialità del fare arte, combinando all’arte figurativa tradizionale linguaggi multimediali permettendo così di giocare con la percezione, al fine di interrogarsi sul vero e sul verosimile. L’artista infatti, suscita una tensione dissonante di stili e epoche diverse attraverso un linguaggio ironico e sognante ottenuto attraverso il collage, applicato anche all’impegno dell’esercizio tecnico della pittura e del disegno.
Dietro la sfrontatezza di abbinare opere pittoriche che oscillano dal romanticismo all’iperrealismo in stili baroccheggianti, contrapposti ai media tecnologici, ma non solo, anche al collage piatto, lineare e sfacciato sia nel colore che nella serialità, vi è l’atteggiamento disciplinato dell'adempimento tecnico. Perché l’arte, tra immaginario e realtà, come proposta da Fabiola Di Fulvio, custodisce la cifra manuale per sospendere il tempo.
La scultrice Veronica Branca-Masa, ospite negli spazi espositivi della Fondazione d’Arte Erich Lindenberg presenta, a dieci anni di distanza dalla sua antologica organizzata presso il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, un nucleo di una quindicina di sculture di marmo e alcune ardesie, accompagnate da una trentina di opere su carta e lavori calcografici. Negli spazi del Museo Villa Pia si privilegia una selezione di sculture recenti e inedite, accostate a una produzione più intima su carta realizzata a Ranzo, suo paese d’origine. Dalle carte più disparate dei disegni e dei lavori calcografici, alle ardesie incise su superfici fino ai marmi a tutto tondo, le opere di Branca-Masa si relazionano in delicati equilibri con e nello spazio.
Quando si osserva l’arte di Veronica Branca-Masa, gli elementi fondamentali nell’evoluzione storica e artistica della scultura, ossia i cambiamenti dai materiali alla tecnica, dalla destinazione alla sua liberazione concettuale, diventano incisivi. Le sue opere iniziano dalle camminate quotidiane nella cava di Crestola alla ricerca di blocchi di marmo da scolpire per poi sfrondare l’anima malleabile della materia seguendone le trame naturali. Ne scaturiscono forme archetipe in grado di conservare la stessa monumentalità sia su grande scala che nei lavori più piccoli.
La Fondazione d'Arte Erich Lindenberg è lieta di presentare il nuovo ciclo de
"La Saletta - Laboratorio" che inaugura con l'esposizione:
Architetture minuscole. Progetti e piccoli aggiustamenti
di Adriana Beretta
L’esposizione presenta un suggestivo dialogo tra Franco Clivio, il cui esordio è da ricondurre alla scuola di Ulm, una scuola di progettazione grafica e di disegno industriale, e l’artista Erich Lindenberg, che prima di approdare alla pittura, si è formato alla scuola di arti applicate di Essen.
Attraverso l’interazione tra le opere dei due protagonisti si offre lo spunto per riflettere su un tema cruciale, quello dello spazio. Nel caso di Lindenberg lo spazio è racchiuso in sequenze di elementi e superfici bidimensionali, mentre Clivio crea oggetti tridimensionali (Manifolds), composizioni “aeree”, che indagano il tema dello spazio, allontanando gli oggetti da una funzionalità di uso
quotidiano per diventare esclusivamente lavori spaziali autonomi.
L’artista francese Marion Tampon-Lajarriette esplora i confini della memoria e dell'immaginazione, spesso facendo riferimento o utilizzando materiali della storia del cinema, della scienza e dell'arte. Al museo Villa Pia presenta una selezione dei suoi ultimi 10 anni di lavoro che coincidono con il suo arrivo in Svizzera a Ginevra. Attraverso lavori video realizzati a partire da immagini in 2D, installazioni o scatti fotografici furtivi tratti da performance, Marion indaga la rottura - CRASH - tra l’amore per il patrimonio culturale antico fino a quello contemporaneo con la trasformazione di questo in una resa immaginaria e visionaria tendente all’astratto
"Segni della memoria" è un’esposizione dedicata all'artista Erich Lindenberg e intende porta l’attenzione sulle ricerche finora condotte attorno alla collezione della Fondazione d’Arte Erich Lindenberg costituita nel 2008 atraverso la presentazione di un nucleo di opere inedite.
La mostra "Accumulation&Transmutation" di Teres Wydler allestita presso il Museo Villa Pia, sede della Fondazione d'Arte Erich Lindenberg, mostra il percorso recente dell'artista che per l'esposizione ha realizzato 4 lavori video e 4 nuove installazioni.
Con la mostra “Adriano Pitschen. Forme presenti” la Fondazione d'Arte Erich Lindenberg vuole mettere in risalto il percorso recente di un pittore che, già dalla seconda metà degli anni Settanta, insiste in un lavoro consapevole e coerente.
La scelta si focalizza sulle opere realizzate dopo l’importante esposizione personale che il Museo d’arte di Mendrisio ha dedicato a Pitschen nel 2010.
La Fondazione d’Arte Erich Lindenberg presenta un’esposizione dedicata all’artista Adriana Beretta.
In mostra un nucleo di opere inedite realizzate sull’arco di diversi anni, caratterizzate da un equilibrio delicato tra poesia e concettualità in un dialogo continuo tra vari registri linguistici. Dal disegno alla fotografia, all’elaborazione al computer o all’installazione, Adriana Beretta induce lo spettatore a spostare la sua attenzione dalle consuete abitudini percettive al fine di ottenere una fuggevole visibilità verso altre possibili dimensioni del reale.
A complemento una selezione di acquarelli di Erich Lindenberg, i Piccoli quadri spaziali, opere in cui lo spazio vuoto diventa motivo in sé: ovvero astrazione di spazi fotografici e prospettici.
A partire dal 2013, Giuseppe Moccia ha intrapreso una ricognizione fotografica del territorio romano, nuovo capitolo di una sua più ampia indagine sui cambiamenti del paesaggio antropico italiano. Vedute da un margine incerto – Roma rovesciata è un progetto curato da Chiara Capodici e presentato alla Fondazione d'Arte Erich Lindenberg, focalizzato sui luoghi di confine, paesaggi stratificati generati dalla sovrapposizione e sottrazione tra identità urbana e rurale.
Michele Carlo Häusermann nasce a Sorengo nel 1984. Dopo aver terminato il Liceo di Bellinzona, decide di studiare architettura frequentando i politecnici di Losanna, Milano e l’Università di Buenos Aires. Proprio nella capitale argentina, nel 2012, in un appartamento situato in calle Baez al numero 553, nasce il progetto Buenos Aires Hardcore Lab. Il nome del Laboratorio prende ispirazione dall’etichetta sotto la quale venivano riunite le band di derivazione punk hardcore che iniziarono a suonare a Buenos Aires a partire dalla fine degli anni ‘80.
La Fondazione d’Arte Erich Lindenberg presenta, dal 7 maggio 2017 al Museo Villa Pia di Porza, la prima esposizione personale di Alex Dorici allestita in uno spazio istituzionale.
La mostra, dal titolo #9 Rooms, si caratterizza per una serie di installazioni realizzate ad hoc per gli spazi espositivi del Museo.
Pittore, incisore e artista concettuale, Dorici è noto per le sue installazioni realizzate con materiali poveri tra cui carta, cartone da imballaggio, vetro, piastrelle in ceramica, cordame, tubi in PVC, nastro adesivo e altri materiali di scarto usati nell’industria, che interagiscono con l’architettura e lo spazio. L’esposizione intende portare alla luce la coerenza del suo percorso, presentando l’artista nelle sue molteplici sfaccettature: dalle incisioni alle opere pittoriche fino alle installazioni che reinterpretano lo spazio del Museo.
A complemento degli interventi proposti da Dorici, la mostra si apre con una serie dei Quadri spaziali di Erich Lindenberg, ponendo l’accento sulle ricerche condotte intorno ai temi dello spazio e della prospettiva; elementi che caratterizzano le opere dell’artista tedesco negli anni Novanta del secolo scorso.
In occasione della sua prima mostra in uno spazio istituzionale è stato redatto il primo catalogo monografico con testo istituzionale e biografia a cura della Fondazione, arricchito da un testo critico di Guido Comis, curatore del Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) con sede al LAC e del critico d’arte Vito Calabretta.
Grazie alla collaborazione tra la Fondazione d'Arte Erich Lindenberg e Artificio, il fotografo Simone Cavadini presenta per la prima volta in Ticino RES PVBLICA, un progetto che mira ad analizzare il rapporto tra spettacolo e potere nei media italiani.
Inaugurazione venerdì 14 aprile ore 18.00 presso il Museo Villa Pia a Porza
simonecavadini.com
artificio.ch
http://www.ticinolive.ch/2017/04/15/res-publica-simone-cavadini-fotografando-potere-mediaset/
Nato a Lugano nel 1982, Andreas Fischbach costruisce attraverso il suo lavoro installazioni scenografiche o gruppi di opere realizzate con l’uso di differenti medium espressivi come la pittura, il
collage digitale, il video e le video proiezioni, che mette in relazione tra loro nello spazio espositivo. Questo genera un dialogo reciproco per accostamento o sovrapposizione, supportato anche dall’utilizzo di luci e
suoni, che danno vita a installazioni multimediali le cui narrazioni interne forniscono uno spunto di riflessione sulla realtà e sulle visioni della società contemporanea.
Per l'occasione Andreas presenta a Villa Pia un lavoro inedito, un'immagine visionaria frutto della riflessione dell'artista su ciò che è naturale e artificiale e sul rapporto tra presente e futuro.
Museo Villa Pia, via Cantonale 24, Porza
a cura di Tiziana Lotti Tramezzani
La Fondazione d'Arte Erich Lindenberg ospita al Museo Villa Pia a Porza una mostra dedicata all'opera del grafico svizzero Bruno Monguzzi (Chiasso 1941).
Il percorso espositivo, che intende portare alla luce alcuni aspetti inediti che hanno animato il suo pensiero attorno all’atto progettuale, è accompagnato da un libro, che contiene un’intervista a Bruno Monguzzi di Franc Nunoo-Quarcoo qui pubblicata per la prima volta in maniera integrale e da un film documentario diretto da Heinz Bütler (camera di Franco Di Nunzio, montaggio di Anja Bombelli e musiche di Salvatore Sciarrino).
Il film viene proiettato tutte le domeniche alle ore 16.00 al Museo Villa Pia.
L'esposizione Fardâ: adv. (dal Persiano «Domani») apre la collaborazione con il progetto Artificio (www.artificio.ch) volto alla promozione e valorizzazione del design e delle arti applicate.
La mostra mette in relazione due concetti: l’antropocene e l’immortalità. Attraverso un approccio multidisciplinare, dove la fotografia di territorio indaga l’impatto umano sul pianeta e parallelamente si relaziona ad un insieme di sculture e incisioni di natura astratta, Ambrosetti costruisce un’ipotetica traccia umana che attraversi i millenni per arrivare a chi ci succederà.
09.10.2015-29.11.2015
Il Museo Villa Pia, sede della Fondazione d’Arte Erich Lindenberg, ha il piacere di invitarla all’inaugurazione della mostra dedicata a Marko Miladinovic, il quinto artista ospitato ne LA SALETTA lo spazio espositivo di Villa Pia inaugurato lo scorso giugno 2014.
29.05-28.06.2015
Il Museo Villa Pia, sede della Fondazione d’Arte Erich Lindenberg, inaugura il quarto appuntamento de “La Saletta” il ciclo di esposizioni volte a presentare il lavoro di artisti emergenti.
Shendra Stucki nasce il 23 aprile 1987 a Penrith in Australia e rientra alcuni mesi dopo la sua nascita in Ticino, a Carona.
La sua prima formazione artistica avviene presso il CSIA
di Lugano, dove si diploma nel 2006. Successivamente si iscrive all’ECAV di Sierre e partecipa al progetto “Erasmus” al CCA (Californian College of Art) di San Francisco.
Per le sue opere, spesso installazioni, Shendra utilizza materiali di recupero, in particolare cavi elettrici, dove si cimenta nel tema a lei caro della città e dell’uomo che la abita e che dipende strettamente dal suo habitat artificiale.
Il Museo Villa Pia, sorto per volontà di Mareen Koch, legata da una solida amicizia a Lindenberg e tuttora Presidente dell’omonima Fondazione, con questa esposizione ha l’occasione di ripercorrere gli esordi di Erich Lindenberg grazie al prezioso apporto
dell’amico artista Bernd Nothen, figura chiave presente sin dal debutto della sua carriera.
Gysin & Vanetti, premiati nel 2013 dalla Fondazione Pro Helvetia con la pubblicazione della loro prima monografia all’interno della collana, Cahiers d’artistes, hanno già partecipato ad alcune mostre collettive e sono stati invitati a realizzare installazioni negli spazi pubblici delle Città di Locarno e Lugano.
La Fondazione ha lanciato loro la sfida di ideare un progetto ad hoc per gli spazi del Museo Villa Pia, primo palcoscenico per una personale del duo.
Come annunciato in precedenza, il nuovo progetto della Fondazione d’Arte Erich Lindenberg nasce con la volontà di proporre talenti emergenti di diverse discipline artistiche.
LA SALETTA è un’opportunità espositiva che permette di mostrare lavori inediti o presentare una sintesi di un personale percorso artistico.
INTO THE WHITE - MASSIMO VITALI & ERICH LINDENBERG
La mostra INTO THE WHITE presenta opere del fotografo italiano di fama internazionale Massimo Vitali che dialoga visivamente con la collezione nel suo punto d'incontro più raffinato tra fotografia e pittura, rappresentato dal cuore dell'esposizione con opere tendenti al bianco.
Per la prima volta la Fondazione si apre alla fotografia contemporanea attraverso uno dei sui massimi esponenti.
Siete gentilmente invitati al vernissage che si terrà Domenica 11 maggio alle ore 15:00 presso il Museo Villa Pia a Porza.
Crescendo non rappresenta soltanto il titolo dell’esposizione in corso, ma anche il titolo di una piccola serie di legni presenti in mostra, le cui forme, perforazioni e minuziosi intagli, suggeriscono il movimento del pensiero di Pascal Murer.
L’esposizione presenta un nucleo di trenta opere tra disegni, sculture e frottages, che percorrono l’intera carriera dell’artista.
Roberto Pellegrini sviluppa nel suo formato prediletto, il quadrato, immagini che nella loro purezza ed essenzialità ricordano i quadri spaziali di Lindenberg, che a loro volta si rifanno ai grandi maestri del passato (Vermeer, Hopper e Bacon) il cui apporto alla costruzione dello spazio suscita grande ammirazione nell’artista tedesco.