La mostra si apre con i bronzi situati nel giardino ottocentesco del Museo Villa Pia e che si ritrovano in seguito all’interno delle sale espositive dedicate all’artista Erich Lindenberg nell’esposizione Dialogo tra uomo e spazio, per proseguire fino all’ultimo piano del Museo, dove si possono ammirare sculture in legno, disegni e alcuni frottages.
L’esposizione si snoda dall’esterno verso l’interno, valorizzando di volta in volta aspetti diversi dell’opera di Murer: ad esempio l’ambiente naturale del giardino mette in risalto il ruolo centrale della natura nell’opera dell’artista, mentre nelle sale il confronto con Erich Lindenberg permette una nuova lettura delle opere della collezione Lindenberg.
L’esposizione si conclude in un ambiente dedicato unicamente a Murer, dove si possono ammirare le opere più delicate e leggere quali i legni, i disegni e i frottages. Malgrado utilizzi tecniche diverse come il disegno e il frottage, il pensiero artistico di Murer è sempre rivolto verso la scultura.
 
La scultura costituisce il suo Leitmotiv, che comprende il passaggio dal disegno nelle due dimensioni ma tracciato con il vivo desiderio di superare la superficie ed entrare nella terza dimensione, questa viene raggiunta con le sculture in legno e successivamente tramite la fusione dei bronzi, i quali a loro volta vengono utilizzati come stampi nel frottage, riportando la sua arte nella bidimensionalità, quale origine e punto di partenza.
Questa traslazione da una tecnica all’altra, secondo un movimento circolare in sintonia con la sua opera e il suo pensiero fluido, appare agli occhi dello spettatore come un gesto di estrema semplicità, quasi si trattasse di un respiro.